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sposarsi un Manga

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Rinoa Heart¡lly
view post Posted on 22/10/2009, 18:54




Facile definirla l’ennesima bizzarria dal Giappone, ma l’otaku Taichi Takashita fa sul serio: vuole proporre al governo una petizione per legalizzare il matrimonio fra umani e personaggi di anime e manga.

Il Giappone ci ha abituati a bizzarrie di ogni sorta, ad invenzioni improbabili, a personaggi singolari, provenienti da una terra ricca di tradizioni diverse dalle nostre e dunque ricca di fascino, e ci ha abituati anche alle storie e ai personaggi dei suoi famosi fumetti in bianco e nero, i manga.

Storie per tutti i gusti, coinvolgenti ed intense. Forse anche troppo, dato che l’ennesima bizzarria dal paese del Sol Levante arriva sotto le sembianze di un uomo, tale Taichi Takashita, che ha preso sul serio il trasporto e l’affetto che i lettori dei manga arrivano a nutrire verso i personaggi, tanto da mettere online -sul sito Shomei “firmare”- una petizione per chiedere al governo giapponese di consentire il matrimonio tra esseri umani e ragazze e ragazzi di carta.

“Non sono più interessato alle tre dimensioni” -ha spiegato Takashita- “sarei pure disposto a diventare un residente del mondo a due dimensioni, ma con l’attuale tecnologia non è possibile. Ma almeno non sarebbe possibile autorizzare legalmente il matrimonio con un personaggio a due dimensioni?”. Pare che Taichi abbia perso la testa per Mikuru Asahina, uno dei personaggi dell’anime La malinconia di Haruhi Suzumiya di Nagaru Tanigawa. E c’è chi lo comprende dato che la petizione è stata finora firmata da più di mille persone -il traguardo è un milione- e sul sito si affollano le dimostrazioni di solidarietà e le rivendicazioni degli otaku internauti:

“Per un lungo periodo mi sono innamorato solo di personaggi a due dimensioni e attualmente c’è qualcuno che amo realmente” scrive un firmatario, “Anche se si tratta di qualcuno di fittizio, è sempre amare qualcuno. Vorrei ad ogni costo avere approvazione legale per questa unione” gli fa eco un altro. E c’è chi si chiede se sarà possibile sposare anche un personaggio dello stesso sesso, e se ci sarà spazio per la poligamia o se si dovrà sceglierne soltanto uno. E forse Takashita e il suo esercito di innamorati riusciranno a coronare il loro sogno d’amore, dato che il primo ministro giapponese Taro Aso è egli stesso un grande appassionato di manga e ultimamente si è lamentato perché troppo occupato a leggere i famigerati fumetti da quando ha assunto la sua posizione.



Del resto, ormai noi occidentali lo sappiamo, i manga e gli anime (i cartoni animati che prendono le mosse dal corrispettivo cartaceo) in Giappone sono un fenomeno culturale e trasversale: un mondo che non riguarda solo bambini e ragazzi -al contrario da noi comunemente ritenuti unici o comunque principali destinatari di questi prodotti- ma tutte le età e le realtà. Ogni manga infatti ha un suo target, che va dai bambini agli adulti, donne e uomini, passando per gli adolescenti- e un suo pubblico, con gli shoujo pensati per il gentil sesso e gli Shōnen per i ragazzi, ognuno con vari diramazioni come il majokko per le ragazze - le famose maghette- arrivando al yaoi e allo yuri incentrati su storie omosessuali rispettivamente fra ragazzi e fra ragazze. E i giovani attingono al mondo dei manga con lo stile del gothic lolita.

Il pubblico occidentale ha imparato a conoscere ed amare queste storie che molto spesso si distinguono per la cura dei disegni, la varietà e profondità dei temi e l’introspezione psicologica, e la capacità di far scattare l’identificazione nel lettore e la curiosità ed affetto verso i personaggi. Identificazione ed affetto che spesso prosegue e si mantiene in vita anche attraverso la lettura e ideazione e redazione di fanfictions, storie scritte dai fans con protagonisti i loro idoli, come un filo che li lega ai personaggi. Confessiamolo, ognuno di noi ha uno o più personaggi del cuore ed ha sognato su quella scena, si è identificato con quel personaggio ed ha almeno una volta nella vita pensato come sarebbe bello se nella realtà esistesse davvero un Kai Hiwatari piuttosto che un Eric e poterlo incontrare.



Del resto effettivamente si possono incontrare bellissimi personaggi fra le pagine di un manga e i fotogrammi di un anime -bellissimi in tutti i sensi- basti citare Ginta o William Sazit Aster nato dalla fantasia di Chiho Saito o per quanto riguarda le ragazze Michiru Kaiou -Sailor Neptune- o Madoka di Orange Road. E dovremmo prendere esempio dai giapponesi nel dare maggiore considerazione a fumetti e cartoni animati nella nostra cultura, che non sono solo robe per bambini, come troppo spesso qui vengono liquidati. Senza però arrivare ai loro eccessi.



nuuu pure iooo XD
 
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